Agente di Custodia nel penitenziario di S. Vittore a Milano, si prodigò nell’alleviare le sofferenze delle famiglie ebree in attesa di essere deportate nei lager, procurando cibo e capi di vestiario e facendo giungere loro i messaggi dei familiari.
Scoperto dai nazisti venne trasferito nel campo di Flossenbürg, dove morì di stenti e di sevizie il 29 gennaio del 1945.
“Un uomo semplice che ha esercitato la compassione per il prossimo amando ed agendo senza temere le conseguenze: è l’eredità che lascia alla contemporaneità”.