Sacerdote cattolico, attivista e capo scout, parroco di Casal di Principe, si è battuto contro la camorra. Conosciuto da tutti come “Don Peppino”, si è schierato con decisione sfidando la criminalità organizzata della sua città.
Contro questo stato di cose, scrive una lettera, intitolata “Per amore del mio popolo non tacerò”, diffusa nel giorno di Natale del 1991. Lo scritto è un manifesto a sostegno dell’impegno contro la camorra, definita come una forma di terrorismo, che attraverso la paura impone le proprie inaccettabili leggi in un clima di inaudita violenza.
Don Diana paga il suo coraggioso gesto con la vita: la mattina del 19 marzo 1994 viene assassinato mentre si prepara a dir messa. Il suo impegno sociale ed educativo contro la camorra ha lasciato un profondo segno un tutta la società civile.