Genio eclettico, filosofo, scienziato, matematico e teologo, fu considerato una sorta di “Leonardo da Vinci” russo.
Sacerdote della Chiesa ortodossa, dopo la rivoluzione del 1917 non scelse, come molti intellettuali, la via dell’esilio ma diede vita ad una ferma resistenza interna scontrandosi con il regime che lo rinchiuse nell’inferno del primo gulag sovietico nelle isole Solovki, dove trovò la morte.