È nata in Afghanistan ma è cresciuta in un campo per rifugiati in Iran insieme al fratello maggiore. Quando aveva appena dieci anni, sua madre l’ha raggiunta a Teheran per tentare di venderla, senza successo, a un uomo che voleva sposarla. Sei anni dopo i genitori cercarono di venderla una seconda volta.
A quel punto Sonita si è rifiutata e ha composto clandestinamente un pezzo rap, Dokhtar Forooshi (Figli in vendita), con cui ha denunciato il dramma delle spose bambine. Nel video della canzone Sonita è vestita da sposa, ha il volto coperto di lividi, un codice a barre sulla fronte e supplica la famiglia di non venderla. Il brano ha fatto il giro del mondo riscuotendo molto successo.
La vicenda di Sonita, che la canzone rapper ha raccontato, ha un lieto fine: la ragazza infatti vince una borsa di studio nello Utah dove sta proseguendo la sua formazione.