Nuotatrice e rifugiata siriana dal 2016, oggi attivamente impegnata nell’UNHCR.
“Mi tuffo nell’acqua luccicante. Dalla barca si leva un coro di preghiere disperate. Afferro la fune e intravedo la costa. Il mare trascina e risucchia i miei vestiti. Braccia e gambe mi fanno male per lo sforzo. Tieni duro. Resisti”.
Nonostante le numerose difficoltà, Yusra e sua sorella Sarah, hanno fatto della loro passione un impegno civile salvando dal naufragio i loro compagni di viaggio fuggiti dalla Siria in cerca di un futuro “senza bombe”.